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Abbiamo scoperto una nuova ennesima illegalità nelle richieste avanzate nelle lettere Smart Paper che riguarda le sentenze del Tribunale di Marcianise nelle quali il Giudice di Tonto ha riunito diverse posizioni da un minimo di 4 ad un massimo di 10 giudizi. La Smart Paper richiede per ognuno delle persone l’importo di € 1.300,00. Invece il Giudice di Tonto ha condannato ben 8 persone al pagamento complessivo di € 1300,00 per un importo singolo di € 162,00 a testa. Talaltro ad € 162,00 devono essere decurtati IVA e CPA essendo la richiesta formulata non a nome dell’avvocato ma a nome di una società. Decine sono le sentenze nelle quali è successo evento analogo. Pertanto ribadisco il concetto di non pagare in quanto trattasi di volgari lettere che presentano importi illegittimi ed arbitrari.

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Comunicato blackout

Scritto da Pubblicato in Ultime News

A distanza ormai di 2 mesi dall’invio della prima missiva della Smart Paper ai miei assistiti desidero ringraziare le tante persone che, pur avendo ricevuto tale lettere, si sono fidate dello studio legale Gallicola.

Infatti, come già scritto nei precedenti comunicati, quanto sta accadendo è già avvenuto2 anni fa e nessuna delle persone che hanno ricevuto le lettere dei legali dell’Enel ha pagato alcunché. O studio legale Gallicola ha ben chiare le linee di comportamento da adottare:

a)     opposizione ad eventuali atti esecutivi che perverranno ai miei assistiti con spese a carico dello studio Gallicola;

b)    richiesta di compensazione per i crediti vantati nei confronti dell’Enel;

c)     azione esecutiva contro l’Enel per aver pagato il 30% in meno delle spese legali dovute allo studio.

     Si continua ad invitare gli assistiti a non pagare in quanto eventuali azioni esecutive sarebbero per l’Enel solo un aggravio di spese senza l’ottenimento di risultato.

Nel frattempo in qualità di Presidente dell’A.A.C.C., Associazione Avvocati per consumatori e cittadini, a nome dei 40 avvocati della regione Campania che ne fanno parte rendo noto che dopo aver ampiamente analizzato la situazione nella prossima riunione saranno formulate le seguenti proposte

  1. ricorso alla Corte Europea contro le sentenze di appello recentemente emesse;
  2. discussione sulla già presentata della denuncia penale di Smart Paper e dell’Enel per attività illegale;
  3. tutela garantita a tutti i nostri assistiti con spese a carico dei legali;
  4. diffusione a mezzo stampa di articoli che chiariscono gli abusi commessi nella vicenda blackout;
  5. inizio di nuova attività giudiziaria contro l’Enel relativi ai contatori acquistati in Cina dove esistono già precedenti in Italia per restituzione dei conguagli pagatinegli ultimi 5 anni;
  6. inizio di nuova attività giudiziaria contro l’Enel relativi ai contatori acquistati in Cina dove esistono già precedenti in Italia per annullamento delle fatturazioni  negli ultimi 5 anni;
  7. fissazione di un incontro con l’ufficio legale dell’Enel per discutere di soluzioni alla situazione attuale;

Queste linee guida saranno proposte agli avvocati nella prossima riunione per fronteggiare questa gravosa situazione che va a danneggiare ulteriormente i cittadini campani già ormai da 10 anni già stremati dalla crisi economica in cui versa il Paese. Nel contempo per tutti coloro che hanno richiesto la documentazione relativa al giudizio blackout lo studio legale Gallicola chiede di avere pazienza in quanto sono pervenute centinaia di richieste e non è facile evaderle in tempi brevi. Si ricorda tuttavia che il termine entro il quale l’avvocato ha l’obbligo di conservazione degli atti è di 3 anni dalla fine del giudizio. Per i pochi che hanno sollevato dubbi sull’operato dello Studio Legale Gallicola, investendo altri legali, sia ben chiaro che non devono pensare che l’avvocato sia l’anello debole della catena, per cui per evitare il pagamento delle somme si contestano somma, firma e quanto altro. Sappiano infatti che ciò è accaduto anche 2 anni fa da parte di alcune persone contro le quali l’avvocato ha sporto controquerela e le azioni sono ancora in corso. Per tali persone si ribadisce il concetto che l’unico modo per risolvere il problema è affidarsi allo studio legale Gallicola. Pertanto qualora si insista con atteggiamento di diffidenza lo studio legale Gallicola sarà costretto a revocare la totale disponibilità offerta.

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Come già anticipato nella precedenti comunicazione si sono riuniti oltre 20 legali che hanno patrocinato le cause del black out affrontando questa causa non come business momentaneo ma come salvaguardia del diritto sacrosanto dei consumatori all'indennizzo e che pertanto continuano ad essere vicini ai loro assistiti. Sono stati decisi due provvedimenti:

1) esposto querela nei confronti della Smart Paper spa in quanto detta società non ha fornito le risposte in merito all'autorizzazione da parte del Ministero di Grazia e Giustizia per poter procedere ad effettuare il recupero credito. Oltre a ciò esistono anche altri motivi esposti sul nostro sito;

2) Vista la totale mortificazione del diritto all'indennizzo per l'utente, ricevuta nella vicenda black out, con le"strane e politiche" decisioni dei Tribunali della Campania e della Corte di Cassazione, poichè sono in corso ancora giudizi presso l'ex Tribunale di Carinola, si è deciso di verificare tutte le possibilità per impugnare le nuove sentenze del Tribunale di Carinola presso la Corte di Giustizia della Comunità Europea

E' emerso nella discussione una particolare problematica dalla quale si potrebbero capire le motivazioni per cui l'ENEL ha deciso di inviare a tappeto a mezzo della società Smart Paper tali richieste di pagamento. Si era già appreso che da dicembre 2013 sui mezzi di comunicazione che, nell'ambito del progetto Telegestione di installazione di circa 40 milioni di contatori elettronici in Italia, l'enel ha acquistato i suddetti contatori dalla Cina non rispettando la normativa europea.

Pertanto si apre una grossa problematica giudiziariain wuanto le fatturazioni degli ultimi 5 anni sarebbero nulle o viziate. Per L'Enel si apre uno scenario apocalittico, altro che black out!Tralaltro si è appreso sia dal sito che da colleghi spagnoli che c'è analoga situazione in Spagna creata dall'Enel che attraverso il programma Telegestion ha installato 13 milioni di contatori elettronici anche'essi cinesi. In Spagna al contrario dell'Italia, la gente si è sollevata. Infatti mentre in Italia l'Enel viene considerata un mostro per cui è più facile attaccare gli avvocati, in Spagna sono sorti decine e decine di movimenti contro l'Enel che sono sfociate in tantissime situazioni giudiziarie. Prospettandosi questo clamoroso scenario è logico pensare che abbia voluto abbia iniziato questa politica per terrorizzare sia gli avvocati che i consumatori della Campania. è solo un pensiero ma ampiamente giustificato.

Quale ultima decisione , avendo tutti gli avvocati presenti nella riunione  dedicato la propria attività professionale alla tutela dei consumatori, si è deciso di procedere allo studio di detta problematica e di iniziare attività giudiziaria in tal senso.

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Il 26.9.2003 l’Italia fu messa in ginocchio da un black out di oltre 12 ore. La carta servizi dell’Enel distribuzione spa, come è possibile verificare dal sito della società, prevede che in caso di interruzione della fornitura di energia elettrica di oltre 6 ore è previsto un indennizzo automatico di € 25,00.

Dopo l’evento la società inviò il modulo di richiesta di rimborso ai Comuni e patronati. Le domande presentate furono centinaia di migliaia ma l’Enel non procedette a nessun pagamento. Decine e decine di avvocati si sono prodigati per ottenere giudizialmente questo rimborso. Tra questi anche lo studio legale Gallicola. Presso il Giudice di Pace di Marcianise la prima sentenza favorevole in Italia. Sulla  base della competenza stabilita dal Codice del Consumo tutti gli avvocati hanno presentato i giudizi presso il Gdp di Marcianise. In breve tempo sono stati presentati oltre 100.000 giudizi, il 99% dei quali vinti con condanna al pagamento di € 25,00 per l’indennizzo previsto dalla Carta Servizi e € 25,00 per il risarcimento del danno. L’Enel ha appellato tutte le cause presso il Tribunale di Marcianise. Dopo un anno la prima sentenza del 2006 che ha dato ragione alla società Enel sulla base della mancanza della prova del danno non fornita nel corso del primo grado di giudizio. Ma quale prova del danno occorreva se l’indennizzo è previsto dalla Carta dei servizi dell’Enel??? Si trattava quindi di una sentenza non giuridica ma di natura politica per cercare di bloccare le decine di migliaia di ricorsi che nel frattempo venivano instaurati in tutta Italia. La sentenza prevedeva la compensazione delle spese. Dopo 6 mesi il Tribunale di Marcianise, vedendo che i loro uffici erano occupati da migliaia e migliaia di fascicoli tramite un legale dell’Enel (!!!)fecero sapere che se avessimo continuato a presentare ancora giudizi del black out avrebbero condannato alle spese gli attori. E così è stato. Addirittura su appelli presentati per € 25,00 o € 50,00 che l’Enel doveva rimborsare agli utenti sono state pronunciate condanne alle spese legali tra il primo ed il secondo grado di giudizio dai € 900,00 ai €1.500,00. Una vergogna sia per il modo con cui si è agito sia per l’entità della condanna sproporzionata alla causa. Purtroppo in Italia il consumatore non è tutelato in  alcun modo. Il nostro paese è in mano alle grandi società che si permettono il lusso di compiere qualsiasi attività non conforme alle leggi. Basta ricordare il giudizio sulle spese di spedizione pagate a Telecom pari ad €0.59 per 27.000.000 di utenti per le quali la Telecom incassa illegittimamente €15.000.000,00 ogni fatturazione, la Cassazione si è pronunciata in favore della Telecom. Così è stato anche per la sentenza del Tribunale di Marcianise, la Corte di Cassazione ben spiegando che l’indennizzo era previsto e non occorreva la prova, ha stabilito che legittimato passivo non era l’Enel distribuzione spa ma il G. R. T. N. ovvero la società statale che ha la proprietà della rete elettrica. Quindi la causa andava presentata al Tar versando un contributo di €500,00 per ottenere un rimborso di €25,00!!!!

Pronunciatasi la Cassazione non sono stati presentati più giudizi per il rimborso black out ne l’Enel ha pagato le migliaia di importi stabiliti in sentenza dai Gdp di tutta Italia.Questa la premessa storica che ben inquadra come le grandi società siano protette anche in situazioni poco legali nelle quali abusano in tutti i modi dei consumatori. Va sottolineato che per evitare l’intasamento dei Tribunali si sarebbe potuta presentare la famosa class action ma pochi in Italia sanno che la class action così come è stata ideata non è applicabile o non è applicabile in Italia. Infatti, in Italia ne sono state presentate 3 che sono state bloccate e non hanno avuto seguito. Molto più facile sarebbe stato per noi avvocati presentare una sola citazione per decine di migliaia di persone invece che dover girare ogni giorno perlomeno per 20 uffici giudiziari della Campania. Per ciò che attiene allo studio legale Gallicola si è fatto di tutto per evitare che i consumatori subissero oltre al danno di vedersi risarcire € 25,00 o € 50,00 o di non aver percepito alcunché, di vedersi rifilare fino ad € 1.500,00 di condanna alle spese. Lo studio legale Gallicola si è costituito nei primi 200 appelli presentati al Tribunale di Marcianise, e per i quali gli assistiti avevano dato apposito mandato, verificando che i giudici nemmeno leggevano i nostri atti. Si è ritenuto inutile costituirsi per tutti anche perché non si era in possesso di apposita procura. L’avv. Gallicola insieme ad altri 7 colleghi ha dato mandato per redigere ricorso in Cassazione avverso la prima sentenza del Tribunale di Marcianise con condanna alle spese, al Codacons Nazionale che si è costituito a mezzo dei propri legali. Malgrado il diritto fosse clamorosamente dalla parte dei consumatori anche in questo caso la Cassazione ha rigettato il ricorso. L’avv. Gallicola dovendo ancora percepire per compensi professionali dall’Enel oltre € 70.000,00 ha informato l’Ufficio legale dell’Enel che avrebbe rinunciato ad azioni di recupero di detti importi al fine di compensare gli importi richiesti a coloro che sono stati condannati dal Tribunale di Marcianise. Si sottolinea che di tutti i tribunali di Italia solo Marcianise ha condannato al pagamento delle spese legali in quanto gli altri hanno compensato le spese. L’Enel benché avesse acconsentito a tale proposta mai mise per iscritto tale circostanza.

Nel 2012 è iniziata da parte dell’Enel l’azione del recupero delle somme stabilite in condanna. Lo studio legale Gallicola ha risposto che in caso di azione esecutiva il legale mai avrebbe chiesto il pagamento delle somme in quanto si sarebbe agito in compensazione per i crediti vantati dall’avv. Gallicola contro la società Enel.

A 212 messe in mora tra il 2012 e il 2013 sono seguiti solo 30 precetti . Ai precetti non è seguita nessuna azione esecutiva finché gli avvocati Enel hanno capito che recuperare queste somme avrebbe comportato un’anticipazione di costi a fronte  di un recupero minimo delle somme. Finché si tratta di pagare solo € 4,00 per la raccomandata ed incassare oltre € 1.000,00 si realizza un’operazione economicamente molto valida ma quando occorre procedere con i giudizi di esecuzione occorrono perlomeno € 400,00 per ogni pratica. Per incassare cosa? Nulla perché la maggioranza degli utenti hanno poco da perdere e perché l’avv. Maurizio Gallicola avrebbe agito in compensazione.

Nel luglio del 2012 gli avvocati dell’Enel si sono resi conto che l’impresa non valeva la spesa e si sono fermati. Su 212 solo 9 assistiti hanno voluto pagare regalando così di fatto quasi € 12.000,00 che mai la società sarebbe riuscita a prelevare.

Sembrava tutto finito ma l’Enel visto il diniego degli avvocati di continuare l’azione di recupero ha affidato la stessa alla società Smart Paper.

Tutti gli avvocati di Italia, che hanno dimestichezza con la tutela dei consumatori, sanno che le società di recupero crediti si limitano ad inviare la lettera ma non procedono in via giudiziale  sempre perché finché si tratta di spendere solo € 4,00 è molto facile, ma dopo diventa tutto più difficile. Aggiungiamo che i comportamenti tenuti dalle società di recupero crediti spesso non sono legali e di fatti osservando la missiva inviata si può notare che:

a)     Sulla messa in mora della Smart Paper non c’è alcun mandato ad agire in favore di Enel distribuzione. Nessuno può garantire che pagando le somme le stesse  pervengano all’Enel. In tal senso ho già provveduto a presentare regolare esposto.

b)    È incredibile ma vero che la società Smart Paper non è una società di recupero credito ma una società di realizzazione e gestione di soluzioni per l'archiviazione ed elaborazione elettronica di documenti. In pratica è la società a cui l’Enel ha dato il compito di archiviare tutto il cartaceo relativo al milione di pratiche effettuate per il Black out in tutta Italia. Assolutamente non ha mai effettuato il recupero dei crediti;

c)     Non è indicata la data di notifica della sentenza in quanto mai la stessa è stata notificata. Non essendo stata notificata la sentenza non si può procedere all’esecuzione;

d)    Verificate le cifre con la documentazione a nostra disposizione abbiamo constatato che sono tutte sbagliate;

e)     Addirittura la sottoscrizione della lettera è effettuata a nome di “un procuratore” e non c’è nome o firma di un avvocato; Non c’è neanche un numero di telefono al quale poter contattare la società Smart paper;

f)      Non è stata notificata a nessuno dei miei assistiti alcuna cessione del credito da parte dell’Enel distribuzione spa;

g)    Per quanto riguarda gli assegni, per ogni assegno pervenuto allo studio è stata inviata lettera al cliente nella quale si informava che era possibile prelevare l’assegno presso lo studio stesso o presso la banca indicata dallo stesso. Per tutti coloro che non sono venuti a prendersi l’assegno l’avv. Gallicola ha dato gli assegni  ai referenti di zona che hanno portato le pratiche allo studio Gallicola al fine di consentire a tutti di entrare in possesso delle somme dovute;

h)   Cosa molto importante è che la somma indicata nell’assegno era così composta : € 25,00 o € 50,00 a favore del cliente, € 100,00 nel caso di giudizi presentati a Sessa Aurunca dinanzi al Giudice Della Rocca. La restante parte della somma è per spese legali per precetti dovute all’avv. Gallicola. 

In virtù di quanto sopra scritto queste lettere sono solo un tentativo per prendersi soldi. Pertanto NON PAGATE non succederà alcunché! Fino ad ora nessuna azione esecutiva è stata presentata contro gli assistiti. Qualora dovessero effettuare pignoramenti mi costituirò chiedendo la compensazione per miei crediti vantati ed in ogni caso mi ritengo patrimonialmente responsabile degli importi dovuti.

Un’ultima questione da chiarire in merito alle tante persone che non ricordano di aver firmato alcuna procura. È comprensibile in quanto sono passati oltre 8 anni. Mi preme precisare che per ogni giudizio sono in possesso di documento di riconoscimento, codice fiscale, procura alle liti, ricevuta di pagamento della fattura del settembre del 2003 ( molti hanno inserito anche altri bollettini di pagamento).

Questa tutta la vicenda. Lo studio legale Gallicola è l’unico studio in Italia che continua ad assistere i clienti anche nella fase di recupero crediti da parte dell’Enel e finora coloro che si sono fidati ed affidati allo scrivente, non hanno sborsato un solo euro e mai nessuno sborserà nulla.

Si ricorda che la maggior parte dei legali che hanno effettuato i giudizi Black out si sono completamente lavati le mani della vicenda, l’avv. Gallicola invece non consentirà che nessuno dei clienti, che ha percepito o non abbia percepito alcunché, in quanto l’Enel dopo la sentenza della Corte di Cassazione non ha più pagato, paghi la somma fino ad € 1.500,00 e ciò per il rispetto per i propri clienti che lo studio legale Gallicola ha fin dal 1949 ma anche per coerenza e professionalità in quanto il giudizio per il rimborso Black out era un sacrosanto diritto che gli utenti Enel dovevano pretendere e quindi era doveroso richiederlo giudizialmente.

Avv. Maurizio Gallicola

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Il giorno 10.6.14 si riuniranno tutti gli avvocati che hanno patrocinato i giudizi del black out per trovare soluzioni legali contro le richieste illegittime avanzate dalla Smart Paper spa in relazione ai giudizi in questione. Ciò per sottolineare che la vicenda è seguita passo passo da professionisti seri e per ribadire con forza che gli avvocati hanno affrontato tali giudizi in virtù di una sacrosanta questione di diritto. Tutti i legali che hanno affrontato il black out come business hanno detto ai loro clienti di pagare ed hanno restituito le somme all'Enel. Lo Studio Legale Gallicola, che ancora crede che in Italia esista una giustizia, affronta questa ennesima prova insieme a tutti i suoi assistiti.

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Poste Italiane spa, buoni fruttiferi ed interessi decurtati: il Codacons Caserta continua l’operazione delle somme illegittimamente sottratte

Come già comunicato più volte ai consumatori delle provincia, il Codacons Caserta da circa tre anni difende i titolari di buoni fruttiferi postali acquistati dal 1979 al 1986 che all’atto del rimborso si sono visti decurtati di circa metà della somma dovuta per interessi. Chi ha acquistato un buono di lire 1.000.000 invece di percepire interessi di importo di lire 34.659.000 pari ad 17.900,00 euro si sono visti rimborsare 10.000,00 euro in meno.

Il Codacons Caserta, ispirandosi alla sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite che ha stabilito che gli interessi devono essere conteggiati in base a quanto stampato sul retro del buono in possesso del sottoscrittore, ed altre pochissime associazioni in Italia, è riuscito a suon di citazioni a costringere Poste Italiane Spa ad un tavolo di risoluzione bonaria. Perché affermiamo a suon di citazioni? Perché in Italia il consumatore non è tutelato. La maggior parte delle associazioni continua a seguire percorsi transattivi di cui beneficiano solo i vertici delle grandi associazioni.

In Italia l’unico modo per essere ascoltati è proporre giudizi. Avvisiamo i tanti consumatori che negli ultimi 5 anni hanno riscosso la somma decurtata del 50% degli interessi a venire presso la sede di Caserta per vedere riconosciuti i propri diritti ovvero incassare il 50% che Poste Italiane Spa non ha versato sulla base di false interpretazioni. Per coloro che hanno i buoni in scadenza il consiglio è di incassarli, conservarne copia e presentare subito atto di citazione. Sono infatti, oltre 100.000 i buoni fruttiferi incassati con la riduzione del 50% degli interessi. Il convincimento è che la somma da restituire è colossale e che solo a chi presenta atto di citazione verrà rimborsato, come accade per questioni similari.

Pertanto si avvisano i consumatori di non far decorrere i tempi di prescrizione e di venire presso la sede del Codacons Caserta per controllare se in base alla serie scritta sul retro, timbro ed anno di emissione esistano i presupposti per attivare azione giudiziaria.

 

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È nata in Italia la prima associazione che tutela gli interessi degli avvocati specializzati nella tutela dei consumatori: Associazione Avvocati per Consumatori e Cittadini

 

Il 14 marzo si sono riuniti avvocati specializzati nella materia ed hanno dato vita all’Associazione Avvocati per Consumatori e Cittadini.

L’avv. Maurizio Gallicola, responsabile del Codacons Caserta e dell’ULR Ufficio Legislativo Regionale del Codacons Campania, è stato eletto Presidente.

L’avv. Francesco Paolo Pirozzi ricopre la carica di Segretario.

Nel corso degli anni sono nate altre associazioni in tal senso ma aventi perlopiù lo scopo di tutelare direttamente i consumatori. Si è voluto invece dare un maggior risalto alla figura del professionista specializzato nella tutela del diritto del consumo. Dando più forza al professionista si darà decisamente maggior tutela agli stessi cittadini.

Esaminando il momento storico nazionale e le modalità di amministrazione della giustizia nella materia del diritto del consumo, molteplici sono i motivi per cui si è deciso di associarsi.

a)Lo sviluppo che ha avuto la materia della tutela dei consumatori negli ultimi 30 anni a causa dello strapotere delle grandi società erogatrici di servizi che impongono tariffe e tributi non conformi alla legge, delle banche ed assicurazioni etc., ha elevato la materia all’attenzione della ribalta nazionale determinando la necessità di una maggiore tutela della categoria degli avvocati specializzati.

b)Si tratta di una materia in evoluzione mensile che può essere svolta solo sulla base di criteri di specializzazione e che richiede un quotidiano approfondimento. C’è la necessità quindi, di attribuire agli avvocati che si dedicano al diritto del consumo una sorta di marchio D.O.C che certifichi il loro impegno e la loro completa dedizione profusi in questa materia.

c) L’indispensabilità che le spese legali liquidate in sentenza tengano presente del grande studio svolto e dello sforzo giuridico del professionista. Allo stato attuale le liquidazioni in favore degli avvocati per i consumatori sono su livelli bassissimi e non tengono conto dell’impegno profuso e dell’attività sociale da loro svolta.

d)L’esigenza di tali avvocati specializzati nel settore, di scambiarsi continue informazioni sulle azioni da proporre, in modo da rendere univoca la voce dei consumatori, evitando ciò che succede adesso, ovvero per ogni foro una decisione diversa dall’altra;

e) L’esigenza di far presente agli organi giudiziari tutti i disagi e le difficoltà causati dalla mancata considerazione di questa materia, che gli avvocati specializzati, soprattutto nel sud Italia, incontrano quotidianamente sia nell’attività professionale degli adempimenti sia nel recepimento da parte dei magistrati specialmente non togati dei principi fondamentali del Codice del Consumo.

f) La necessità di divulgare la materia della tutela dei consumatori attraverso corsi, convegni al fine di diffondere al meglio i principi posti alla base del diritto del consumo. È notorio che l’ Italia in questo settore sia fanalino di coda in tutte le classifiche relative a tale materia. Si pensi che in Francia esiste il ministero dei consumatori ed una consulta per i consumatori in ogni Ente pubblico.

Saranno poste in essere insomma tutte le attività affinché si riconosca al professionista specializzato in diritto consumeristico la stessa valenza che hanno nell’ordinamento giuridico gli avvocati penalisti, tributaristi, giuslavoristi,  matrimonialisti, etc.

 

 

 

 

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La grave crisi economica tanti utenti si sono presentati presso la nostra sede per lamentare arbitrari ed illegittimi distacchi di luce e gas dovuti a morosità. Occorre innanzitutto precisare che in caso di morosità, la società regolatrice del servizio ha l’obbligo di inviare un primo sollecito di pagamento a mezzo raccomandata a/r . Dopo circa 20 giorni la società è obbligata ad inviare altro sollecito dichiarando la chiusura della fornitura. Per il servizio di erogazione di energia elettrica, la chiusura non può essere totale ma viene lasciato a disposizione dell’utente il 10% della fornitura. Qualora il gestore non invii i due solleciti è previsto per l’utente, un indennizzo di € 100,00 oltre al risarcimento dei danni subiti, danni che devono essere provati a mezzo di documenti o a mezzo testi. Purtroppo è ormai sempre più frequente il comportamento scorretto delle grandi società che provvedono al distacco della fornitura senza preavviso. Così come troppo spesso accade che arrivino fatture con importi sproporzionati rispetto ai consumi effettivi, o che arrivi un’unica fattura dopo un anno con importo elevato da pagare in un’unica soluzione e data la situazione attuale, risulta difficile per il consumatore pagare importi così elevati. In questi due casi, il Codacons Caserta consiglia di pagare comunque l’importo e di agire in giudizio per il ricalcolo dei consumi e la restituzione degli importi illegittimamente versati. Ciò in quanto una volta avvenuto il distacco dell’utenza non esistono rimedi giudiziari veloci a favore del consumatore. L’azione più rapida consiste nella presentazione del ricorso ex art. 700 c.p.c. che presenta però due difficoltà: il costo elevato dell’azione; in secondo luogo, per quanto veloce, decorrono comunque 6 mesi dalla presentazione di detto ricorso. Sono tanti i consumatori che hanno ricevuto la chiusura della fornitura e pensano di poter risolvere tutto senza pagare. Nel sistema giuridico italiano ciò è impossibile in quanto la materia dei consumatori rispetto alle altre nazioni europee è ancora agli albori del diritto.

Il Codacons Caserta, onde evitare inutili illusioni per i consumatori, e ricordando che miracoli non se ne possono fare, ribadisce che occorre prima pagare e poi contestare.

Si ricorda inoltre che in caso di richiesta di rateizzo bisogna chiedere anche il ricalcolo degli importi, altrimenti rateizzare significa accettare gli importi imposti.

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IL CODACONS CASERTA DICHIARA GUERRA AGLI ENTI  PUBBLICI CHE SPRECANO E LAPIDANO DENARO NELLA PROVINCIA DI CASERTA

Il Codacons Caserta è tra le poche associazioni consumatori in Italia, così come riconosciuto dalle stesse grandi società erogatrici di servizi, che sa leggere ed a contestare le fatture di telefonia, gas, luce e acqua e verificare così la legittimità degli importi pagati. Le centinaia di rimborsi ottenuti negli ultimi 5 anni a favore di famiglie ed imprese dimostrano che ogni consumatore paga illegittimamente in fattura dal 10% al 20% in più rispetto a quanto dovuto.

Sulla base di questa esperienza maturata sul campo l’avvocato Maurizio Gallicola responsabile del Codacons Caserta, ha inviato nel maggio 2013 ai Comuni una singolare proposta, unica in Italia, di consulenza gratuita per verificare i costi delle Amministrazioni Comunali pagati negli ultimi 10 anni sulle fatturazioni dei servizi ricevuti. Considerando che tutti i Comuni in Italia vivono momenti economici drammatici e non sono in grado di assicurare ai cittadini nemmeno gli elementari servizi soprattutto nella provincia di Caserta, si è data agli Enti locali una grande opportunità per :

a)      recuperare denaro indebitamente versato;

b)      regolarizzare questi contratti secondo legge nel futuro.

Insomma si trattava dell’occasione per realizzare una piccola spending review.

Ebbene nessun Comune ha risposto. C’è allora una considerazione da fare. Gli Enti Pubblici sono governati da funzionari e politici che non hanno assolutamente a cuore le sorti della propria città e dei propri cittadini ma occupano poltrone e percepiscono lauti stipendi solo per risolvere problemi personali. Tutto questo lo riscontriamo quotidianamente da oltre 10 anni. Purtroppo per loro ora la gente è stanca, depressa e senza soldi perciò conviene cambiare atteggiamento.

Il Codacons Caserta dichiara guerra a tali comportamenti e annuncia che denuncerà penalmente e si costituirà parte civile nei confronti di tutti gli Enti che sperperano i nostri soldi.

Si invitano pertanto i cittadini ad indicare gli sprechi di loro conoscenza. Alle denunce pensiamo noi!

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Il CODACONS CASERTA è stato assaltato da decine di consumatori che sono andati alle Poste Italiane s.p.a. per il ritiro delle somme di cui ai buoni fruttiferi postali e si sono visti restituire gli importi decurtati della metà della somma dovuta.

Tale comportamento è stato contrario a buona fede ed in tal modo trattasi di danno subito per colpa grave della menzionata società, che aveva in tal caso l’obbligo di attivarsi per elidere tutte le conseguenze dannose che i possessori di buoni fruttiferi postali avrebbero potuto subire e, che poi di fatto, hanno subito.

 

Secondo la Suprema Corte, la questione innanzi precisata va valutata anche alla luce del più generale dovere di correttezza che sempre dovrebbe presiedere ai rapporti di debito/credito. La Corte ha  specificato che il “principio di buona fede e correttezza deve essere inteso in senso oggettivo ed enuncia un dovere di solidarietà, fondato sull’art.2 della Costituzione, che, operando come un criterio di reciprocità, esplica la sua rilevanza nell’imporre a ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio, il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere dall’esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge, sicché dalla violazione di tale regola di comportamento può prescindere, anche di per sé, un danno risarcibile”.

 

Il CODACONS CASERTA è stato già contattato dalle Poste Italiane s.p.a. per addivenire a transazioni. In ogni caso si consiglia ai consumatori di incassare le somme se sono venute a scadenza e venire al CODACONS CASERTA per richiedere giudizialmente gli importi decurtati.

Molti consumatori sono stati sfiduciati dall’atteggiamento dello Stato che ha ribaltato le condizioni contrattuali.

Il CODACONS CASERTA vuole confortare tali consumatori poiché l’intero importo sarà Loro versato dalle Poste Italiane s.p.a.

 

 

 

 

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